Il nord è ricco perchè sfrutta il meridione e i meridionali

Pubblicato il da La Sicilia e i Siciliani per lo Statuto

di Salvatore Catania

 

Un'altro format con cui i politici leghisti cercano di denigrare il meridione d'Italia è quello con cui cercano di giustificare l'attuale ricchezza del nord rispetto al sud.

 


Fanno capire che per loro il sud è solo una palla al piede, e, come ha affermato uno dei divulgatori della propaganda leghista più agguerrito, Giulio Tremonti, è inutile perderci tempo, è inutile e persino dannoso fare confluire risorse sul mezzogiorno, sono semplicemente sprecate. L'altra tiritera che si sente continuamente è che, per le industrie, investire nel mezzogiorno equivale a creare cattedrali nel deserto, e anche questi geni della comunicazione giustificano questa tesi con la mancanza di infrastrutture e mercati, mancanza che loro, ovviamente, ritengono essere permante e strutturale. E' fin troppo chiaro che c'è troppo interesse perchè non si determinino cambiamenti negli attuali equilibri economici tra nord e sud. La motivazione che adducono per la loro efficienza economica è la vicinanza e l'accessibilità dei mercati di Francia e Germania a cui si sentono uniti, ma il mercato franco-tedesco dei padani, e dei loro prodotti, non sa proprio cosa farsene ! I francesi comprano macchine francesi, vini francesi, formaggi francesi, hanno tutto quel che gli serve, lo stesso si può dire per i tedeschi, e anche per il tutti gli altri. Il nord vive di mezzogiorno, ci vendono tutto, persino i nostri prodotti che, grazie alla proprietà di quote azionarie di maggioranza delle organizzazioni mafiose, acquistano per qualche centesimo e ci rivendono, ben confezionati, per diversi euro.Per cui, l'unico motivo per cui i padani sono ricchi è perchè sfruttano il meridione e i meridionali.

 


La sacra alleanza che ha caratterizzato l'Italia degli ultimi 50 anni è quella tra i padroni, speculatori, sfuttatori, ladri padani e le mafie del meridione. Se le mafie investissero nel meridione la nostra economia sarebbe fortissima, e anche i bambini appena nati sanno che non è così. Dove hanno preso i soldi Berlusconi, De Benedetti, Tonchetti ecc per creare i loro imperi ? erano così intelligenti solo loro ?? E' chiaro che anche se sei capace di nuotare per farlo ci deve essere l'acqua, e dai noi manca, e non solo metaforicamente.

 


Cosa possiamo fare ? Intanto i meridionali non devono più permettere ai politici e ai funzionari asserviti a questo sistema, che lavora ogni giorno perchè si impedisca sistematicamente che si crei economia e sviluppo nel mezzogiorno, di mettere i bastoni tra le ruote di una macchina che se si mette in moto non ha certo problemi di competitività. Smettiamola, intanto, di acquistare i nostri prodotti che, ben inscatolati, e ben imbottigliati al nord, ci vengono rivenduti a caro prezzo, smettiamola di acquistare prodotti elettronici che vengono solo assemblati a Milano e i cui componenti fondamentali sono stati prodotti nella fabbrica ST di Catania, o in qualche altra fabbrica del meridionale. Facciamo chiarezza, smettiamola di farci insultare su qualunque rete televisiva , senza contraddittorio, dai leghisti il cui unico scopo è fare propaganda offensiva e lesiva della dignità di chi, come popolo, ha, a differenza del popolo padano, i cui progenitori erano i barbari, secoli di storia e di civiltà. Basta !

 

Ma ve lo immaginate un ministro che, dopo Tremonti, saccheggi un finanziamento destinato alla costruzione della settima corsia dell'autostrada che collega Bergamo con qualche paesino sperduto tra le montagne, e lo dirotti per realizzare qualcosa nel mezzogiorno ?? Ve lo immaginate un ministro di questa repubblica che rinunci a costruire l'ennesima tratta ferroviaria ad alta velocità tra Varese e Busto Arsizio e, invece, renda possibile che, anche in Sicilia, un pendolare possa prendere il treno ????? io no, in quest'Italia no!

 

E non dite che è colpa dei politici meridionali perchè è la politica meridionale ad essere schiava dei mafiosi del nord !

 

Oggi più che mai, la vicenda di Pomigliano ci sta insegnando come le sorti di ognuno di noi sono in mano a pochissime persone. Le gigantesche bugie dette per giustificare la chiusura di Termini Imerese, e il tentativo di fare diventare Pomigliano uan succursale polacca, sono la prova della strategia di un piccolo gruppo di persone che ha già deciso chi, e come, deve essere sacrificato. Hanno già scelto, e tra lavoro e finanza è naturalmente quest'ultima a essere la prescelta negli interessi di chi, prendendo in giro, come sempre, i lavoratori, dopo avergli chiesto, per decenni, ingannandoli, sacrifici, maggiore produttività e minore costo del lavoro.

 

Tutte scuse !! , non gliene fregava un bel niente, erano tante bugie dette da chi, ancora oggi, non rinuncia alle proprie vacanze in costa smeralda, dove una notte in albergo arriva a costare mille euro, e che, naturalmente, non gliene importa un bel fico secco dei lavoratori e delle loro famiglie. Se vogliamo leggere tra le righe, della difesa a oltranza, della linea Marchionne, da parte di tutto ciò che gira attorno al potere, e delle scelte che si stanno attuando in tutti i settori lavorativi, dal pubblico impiego, e mi riferisco in modo particolare alla scuola pubblica, dove in maniera gravemente ingiustificata si taglia al sud quattro volte più che a nord, alla piccola e media impresa destinata anch'essa, nel nostro paese, a morire, si capisce che siamo in mano ha un gruppo di poteri forti, fatto da politici potenti, che ormai si identificano nella struttura e, stavolta, l'hanno fusa, irrimediabilmente, con la sovrastruttura, e che ha deciso di sacrificare tutto e tutti per il loro delirio di ricchezza e di potere.

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S
<br /> Condivido pienamente questo articolo.<br /> Lo sfruttamento del Nord a danno del Meridione Italiano e della Sicilia, iniziato all'indomani dell'unità d'Itlia, non è ancora finito.<br /> Basti pensare che dal sottosuolo siciliano si estrae petrolio per la bellezza del 20% del fabbisogno nazionale, che tale petrolio viene incamerato gratis dall'Italia e che lo stesso viene rivenduto<br /> ai siciliani a prezzi folli (e, beffa delle beffe, ad un prezzo più alto del nord Italia)<br /> <br /> <br />
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